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FRAGOLE

Aggiornamento: 20 ott 2021


La fragola è molto antica, era già conosciuta nella preistoria come attestano dei suoi reperti ritrovati in alcuni territori dell’Europa centro-occidentale.

Tuttavia essa, per moltissimi secoli, è stata apprezzata più per la sua bellezza e per la delicata fragranza che emana anziché come frutto commestibile.

Certamente colpiva per quella sua graziosa foglia e la meravigliosa nota di colore che la fa spiccare in primavera tra il verde dei boschi, mescolata alle altre piante spontanee.

La fantasia vi lavorò e ben presto nacquero delle storielle sulla sua origine.

Nella mitologia, una delle fonti afferma che le fragole nacquero dalle lacrime di Venere cadute abbondanti al suolo quando Adone, che lei amava, fu ucciso da Marte il quale, geloso, si trasformò in cinghiale e si accanì contro il rivale colpendolo ferocemente con le zanne.

La sua forma, simile ad un cuoricino, e il suo colore, rosso fuoco, sembrano simboleggiare proprio l’amore ardente. Questo suo lato non piacque ai religiosi del Medioevo che la associarono al peccato e alla tentazione.

Per moltissimi anni, chi mangiava le fragole le coglieva personalmente nei boschi dato che, come si evince dai testi di antichi autori sui prodotti agricoli, esse non venivano coltivate per uso alimentare.

Il primo impiego di questo frutto fu quello medicinale. Gli studiosi di piante si concentrarono a sperimentare le sue proprietà nella cura di alcune malattie.

Degli erboristi affermavano che il succo di fragole aveva un potere miracoloso contro l’alito cattivo e, se usato sotto forma di decotto, era un sollievo per i malati di asma.

Ma c’era pure chi attribuiva ad esse proprietà rinfrescanti.

Linneo, medico ed erborista, ne esaltò gli effetti depurativi, diuretici e antireumatici.

La pianta continuava però a non passare inosservata, piaceva e molto!

Nel XIV secolo, era visibile a tutti, non soltanto a chi camminava nei boschi, visto che ormai cominciava a divenire una specie coltivata per adornare i giardini, in primis quelli regali.

Si legge che il capetingio Carlo V, soprannominato “il Saggio”, incoronato re di Francia nel 1364, amante del lusso e delle cose belle, ne fu incantato.

Difatti, nell’opera di abbellimento del palazzo reale del Louvre, che diventò la sua residenza, fece interrare nei suoi giardini più di mille piantine di fragola.


Sempre in Francia, circa tre secoli dopo, Luigi XIV di Borbone, il re Sole, si appassionò anch’egli alle fragole.

Fino alla fine del XVI secolo, si mangiavano solo le fragole selvatiche, quelle di piccole dimensioni nate spontaneamente. Poi, un esploratore francese, l’ingegnere Amédée François Frézier tornò dal Cile portando con sé degli esemplari di una particolare fragola, la fragaria chiloensis, un bellissimo frutto più grande, resistente e facile da coltivare. Per diffonderlo, lo presentò proprio al re Luigi XIV che ne incoraggiò la coltivazione e la ricerca.

Quest’ultimo non si limitò ad usarle come ornamento nella maestosa reggia di Versailles. Pare che nelle quotidiane feste di corte, lui, amante delle belle donne, usasse servirsi delle fragole per approcci a doppio senso con il gentil sesso.

Dare ad una donna una coppa di fragole, condite con zucchero e talvolta con panna, significava approcciare con ella in maniera più che amichevole. E lo stesso valeva per la donna nei confronti dell’uomo.


Mangiare le fragole in modo lascivo era per la donna un modo per provocare l’uomo che le interessava.

Questa usanza continuò a corte anche negli anni successivi e si dice che anche Luigi XVI ne fosse ghiotto.

Nel corso del tempo, si cominciarono a creare degli ibridi della pianta di fragola e, a partire dall’Ottocento, iniziò la sua coltivazione su larga scala che ha portato questo frutto sulle tavole degli europei.

La fragola è simbolo dell’estate, piace a tutti, grandi e piccini, e viene consumata in tantissimi modi: con il vino, con lo zucchero, come confettura, in torte e crostate a mo’ di ripieno o di decorazione, nella macedonia, in frullati e frappè.


Ancora, ci sono il tanto amato gelato alla fragola (che io non preferisco in modo particolare), lo yogurt alla fragola (per il quale vado matta), la granita di fragola e vari liquori buonissimi che ho avuto modo di assaggiare in diverse regioni d’Italia.

Infine, si è recentemente diffusa l’abitudine di gustare le fragole con il cioccolato fuso oppure a scaglie, a pezzi o a gelato.

A me piace molto mangiarle senza alcun condimento, dato che le trovo già dolci di per sé, oppure immerse nella panna montata.

 
 
 

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