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PER UN MAZZO DI TULIPANI

Aggiornamento: 20 ott 2021


Un semplice ed innocuo fiore fu la causa di una vera e propria crisi finanziaria. L’avreste mai pensato?

Ebbene, è quello che accadde in Olanda nel 1637 quando la quotazione dei bulbi di tulipano perse in pochi mesi il 98% del valore che aveva raggiunto all’inizio dell’anno.

I prezzi, infatti, scesero talmente che coloro che avevano stipulato atti di acquisto dei bulbi si rifiutarono di procedere al saldo dei contratti.

Ma che cosa era successo?

L’Olanda, che nella seconda metà del XVI secolo aveva rafforzato la propria economia tanto da essere considerata una delle più importanti potenze dell’Occidente, era assai favorevole a qualsiasi forma di investimento ritenuto idoneo ad incrementare la ricchezza del Paese.

Pertanto, quando nel 1544 l’ambasciatore austriaco Ogier Ghislaine de Busbecq inviò a Carolus Clusius, botanico che si occupava dei giardini reali olandesi, semi e bulbi di tulipano dalla Turchia, si credette che questo fiore avrebbe portato ulteriore guadagno.

Esso infatti aveva già incantato tutti quelli che l’avevano conosciuto nei loro viaggi in Medio Oriente dove appunto affonda le sue radici, e riuscì a sedurre i ricchi olandesi che non ci pensarono su due volte e si sbizzarrirono a comprare i bulbi degli esemplari più belli e rari.

Sembrava un affare fantastico. Ormai i gioielli erano passati in secondo piano. Erano i tulipani ad essere ammirati e desiderati dalle donne. Le signore benestanti facevano di tutto per sfoggiare questo fiore sulle loro scollature.


Quante invidie scatenarono nei salotti le dame che si pavoneggiavano con qualche specie più rara!

Si legge che i bulbi esclusivi costassero un occhio della testa. Addirittura, in alcuni casi, il loro valore era equiparabile all’acquisto di un appartamento.

Questo commercio lucroso, riservato chiaramente solo a chi possedeva un bel capitale, era oggetto di incontri e patteggiamenti un po' dappertutto, non solo nelle terre dove i bulbi venivano interrati.

La situazione era così favorevole e l’entusiasmo era tale che gli investitori si convinsero che niente avrebbe potuto fermare il valore di quei fiori tanto amati e desiderati. Anzi, gli iniziali scettici cominciarono a credere in quel colossale affare e si diedero da fare anche loro. Non era possibile rinunciare a tanti soldi!

Ormai si faceva a gara ad investire in quel campo, tanto i prezzi sarebbero saliti sempre di più. Ma la delusione non tardò ad arrivare e fu una vera e propria mazzata.

Nel febbraio del 1637, i prezzi erano talmente lievitati da mettere in guardia gli investitori più prudenti che iniziarono a vendere.

Man mano, molti si comportarono nello stesso modo e, in men che non si dica, i prezzi crollarono di oltre il 90% finchè si sospesero del tutto le contrattazioni.

Tanti furono gli operatori completamente rovinati e tante le cause intentate contro i possessori di atti di acquisto per costringerli a regolare il loro contratto.

Questa crisi è stata menzionata più volte quando il mondo si è trovato ad affrontare difficili situazioni finanziarie.

Alexandre Dumas padre ci imbastì sopra una storia, “Il tulipano nero”, il cui protagonista è il medico Cornelius Van Bearle, un aristocratico appartenente ad una ricchissima famiglia dell’Aia, che investì moltissimi soldi nell’acquisto di bulbi di tulipani.

Il dottore, già assai facoltoso, non lo fece per avidità di guadagno ma per pura passione. Era stato così ammaliato dai tulipani che voleva possedere quelli più particolari nella forma e nei colori.


Si cimentò lui stesso nella coltivazione e creò addirittura un tulipano nero, una specie unica al mondo per la quale la città di Haarlem decise di pagare ben centomila fiorini.

Ma i bulbi gli furono rubati e lui, accusato di complotto, fu arrestato.

Naturalmente la storia non finisce qui. Non dimentichiamo che Dumas era un romantico…

Tulipa, nome botanico del tulipano, deriva dal turco tulbend che vuol dire turbante dato che si ravvisa una certa somiglianza con quest’ultimo del fiore.


La Turchia è sempre stata innamorata del tulipano ed il periodo di prosperità e benessere che caratterizzò il Paese per diversi anni nella prima metà del ‘700 fu denominato proprio “Era del tulipano” durante la quale i tulipani venivano disegnati e ricamati su tessuti, tappeti ed oggetti vari, e coltivati in tutti i giardini nei quali si festeggiava, tutti gli anni, per la loro fioritura.

Quest’ultima abitudine è stata ripresa diversi anni fa quando il Comune di Istanbul promosse una campagna per il ritorno dei tulipani piantandone, ogni autunno, migliaia e migliaia di bulbi nelle aiuole e nei giardini della città, e festeggiandone poi la fioritura, nel mese di aprile, con il Festival dei Tulipani.


Inutile dire che anche l’Olanda continua ad amare incondizionatamente questo fiore che non ha mai smesso di coltivare.

Famose sono infatti le immense distese di tulipani che regalano al paesaggio olandese note di mille colori.


Inoltre, si possono trovare questi allegri fiori anche nei coloratissimi mercati che costellano molte città dell’Olanda come Amsterdam, Utrecht e Leeuwarden.

In particolare, è degno di nota il tradizionale Bloemenmarkt (Mercato di fiori) di Amsterdam, sul canale Singel, fondato nel 1862.

 
 
 

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