REGINA DI FIORI
- Daniela Vitaglione
- 8 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min

In famiglia sia i miei genitori che io siamo appassionati di verde.
Mio padre si è fatto una cultura in proposito studiando le diverse specie di piante e tutto ciò che riguarda le loro caratteristiche ed esigenze: tempo di semina, modalità di terreno, innaffiatura, rinvasi, potature...
Mia madre, pur amando tutti i fiori, da alcuni anni si è appassionata alle rose. Ciò è avvenuto da quando mio padre decise di piantarne altre e fece arrivare rose inglesi dai vivai dell’Italia centrale, specializzati in tali coltivazioni ottenute dall’incrocio tra varietà antiche e moderne.
Da quel momento, mamma, che si era sempre limitata a guardare quelle che avevamo e a bearsi della loro fragranza, iniziò ad osservarle tutte con grande attenzione.
Alla conoscenza di mio padre lei ha associato lo studio accurato di questi fiori. La vedevi puntare una pianta e stare lì del tempo a riflettere e ad esaminarla da cima a fondo.
Un giorno ci comunicò: “Riprodurrò queste rose!”.
Noi eravamo scettici anche perché molti dei nostri amici e conoscenti che si erano cimentati in questa operazione avevano fallito nonostante si fossero informati da giardinieri e vivaisti su come procedere.
Si procurò quindi dei piccoli vasetti e iniziò a fare delle talee.
Man mano capì il periodo giusto in cui ogni pianta andava riprodotta e soprattutto la parte di essa che doveva recidere.
In breve tempo, sul nostro terrazzo, abbiamo ottenuto una grande varietà di rose, non solo inglesi, di diversi colori e forme con un’alternanza di fioriture che dura quasi tutto l’anno per poi esplodere in questa stagione.
Le rose inglesi, per la loro sofisticata bellezza ed il loro delicato profumo, sono degne di nota.
A crearle è stato l’inglese David Austin, uno dei più grandi ibridatori di rose contemporanee.
Il suo vivaio, sito nell’Inghilterra occidentale, nella regione dello Shropshire a quasi ottanta chilometri da Londra, è conosciuto in tutto il mondo così come in tutto il mondo sono ormai vendute e coltivate le sue creazioni.
Ma le rose belle non sono solo inglesi. Abbiamo anche delle rose nostrane meravigliose.
Le rose, si dice, sono amate dalle donne che gioiscono specialmente quando a regalargliele sono gli uomini.
La rosa è una pianta antichissima. La sua origine risale alla notte dei tempi. Pensate che, secondo quanto affermano gli archeologi, esisteva già prima ancora della comparsa dell’uomo sulla terra.
Col passare degli anni, fu sempre più conosciuta ed apprezzata e ad essa si cominciarono ad attribuire origini e significati particolari.
Per i greci era sacra ad Afrodite dalla quale erano nate, con modalità diverse, la rosa bianca e quella rossa.
Quella bianca, secondo loro, era nata da una goccia di mare caduta al suolo dal corpo della dea mentre quella rossa era venuta alla luce quando Afrodite, feritasi con le spine di un cespuglio di rose, ne aveva macchiate alcune di sangue.

Da quell’istante, le rose sporcate rimasero per sempre rosse forse per il turbamento di averla ferita.
Per i Cristiani, essa assunse un significato mistico.
I Lord inglesi, invece, nel 1400 ne fecero il simbolo delle loro casate tanto che la guerra che scoppiò nel 1455 tra la dinastia York e quella Lancaster per il possesso del trono inglese fu detta la Guerra delle due rose.

Una grande collezionista di rose fu sicuramente Giuseppina Bonaparte, “la bella creola”, come fu soprannominata, che nei suoi giardini riuscì a far piantare tutti i tipi di rose allora esistenti. Infatti, non contenta di quelle che aveva trovato nella sua casa di campagna, si informò sulle qualità di rose più belle, grandi e di lunga fioritura.
Pertanto, senza badare a spese, fece arrivare dalla Persia più di duecento rose alle quali dedicò amorevoli cure personali.
In Italia sono tanti i roseti sia pubblici che privati e questo, Coronavirus permettendo, è il momento migliore per visitarli. Maggio e giugno, infatti, sono i mesi nei quali le rose danno il meglio di sè.
Comments